Archivio per Apollo 11

Lift off, we have lift off … 50 years later

Posted in Anniversario, Missions, Scienza, Storia, Tecnologia with tags , on 16 luglio 2019 by raghnor

C’è una giornata, una notte anzi, che tante persone sopra una certa età ricordano. E ricordano dov’erano molto bene: col naso appiccicato al televisore a vedere i primi passi dell’umanità su un corpo celeste diverso dalla nostro piante natale. Era la notte in cui l’umanità lasciava “la sua culla”, la notte di Apollo 11.

Io non c’ero, ho mancato l’appuntamento, l’ho mancato di qualche anno. Ma quella che è stato definito a ragione “il sogno più grande dell’uomo” ha colpito la mia immaginazione di bambino appena sono stato in grado di apprezzarla. Gli anni, la curiosità e l’accesso alla enorme quantità di informazioni, racconti e materiale hanno solo accresciuto il mio interesse e la passione per il progetto Apollo. Questo stesso blog è stato frutto di questa passione e del fortunato incastro di una serie di eventi che mi hanno concesso il tempo di portarlo avanti con continuità per 5 anni.

E allora lasciate che mi unisca ai tanti eventi che nei prossimi giorni verranno dedicati al cinquantesimo anniversario di Apollo 11. Elencarli tutti è difficile, persino i cosiddetti media mainstream renderanno omaggio con degli speciali: da non perdere quello su Rai 1 con Piero e Alberto Angela e quello su Focus con Massimo Polidoro e Paolo Attivissimo. Ma anche le dirette Twitter, i siti web, eventi live in tante città …

Le storie e le curiosità sono davvero tante e qui se volete potrete leggere delle vite dei primi moonwalker, Neil Armstrong e Buzz Aldrin; di Collins non ho mai scritto la biografia ma ho recensito la sua (secondo me una delle migliori in assoluto nel genere) e raccontato del suo excursus nel mondo dei
graffitari :), oppure del suo “discorso delle 100.000 miglia”.

Per chi sa solo che ‘siamo andati sulla Luna’ il resoconto della missione e la storia della mission patch potrebbero scatenare la voglia di approfondire.

E poi in tanti vi racconteranno di come andò la diretta RAI, magari lo stesso Tito Stagno.

Potreste essere interessati ad approfondire cosa abbiamo lasciato sulla Luna: tanti strumenti scientifici, un po’ di spazzatura 🙂 ma anche la bandiera americana, il “disco della buona volontà”, il messaggio sulla placca sulla gamba del LM e molto altro.

Agli informatici lascio il piacere di scoprire come vennero gestiti gli allarmi a ripetizione nel corso dell’allunaggio, una finestra sul funzionamento di quel gioiello della tecnica che è stato l’Apollo Guidance Computer (AGC).

Se vi piacciono le chiacchiere i ringraziamenti degli astronauti e “il discorso già pronto (che non si sa mai)” potrebbero fare al caso vostro.

Insomma, come tutte le belle storie, l’Apollo può raccontare qualcosa a ciascuno di noi.

Vi auguro allora un buon anniversario e vi lascio con la curiosità del post più visitato fin dalla sua pubblicazione. Chissà, magari qualcuno si aspettava la conferma della presenza di Stanley Kubrick …

Il Lunar Module Rendezvous Radar

Posted in Storia, Tecnologia with tags , , , on 13 ottobre 2013 by raghnor

L’Ascend Module di Apollo 17

Il Lunar Module era dotato di un secondo radar oltre al Landing Radar che è stato descritto nel post di due settimane fa. Posizionato nella parte alta dell’ascent stage, il suo disco è ben visibile in tutte le foto del LM: si trattava del Rendezvous Radar (RR).

Questo radar era un componente fondamentale per il completamento della manovra di rendezvous e il suo scopo principale era quello di cercare il CSM nella sua orbita e, una volta trovato, seguirlo fornendo un flusso continuo di informazioni all’AGC. Per consentire al radar di individuarlo, il CSM era dotato di un transponder, ovvero un dispositivo automatico che riceve, amplifica e ritrasmette un segnale su una frequenza differente da quella ricevuta. Il rendezvous radar assicurava informazioni aggiornate su posizione, distanza e velocità del CSM. Ovviamente erano previste alternative per completare il rendezvous, tutte le tecniche sviluppate nel corso del progetto Gemini ma il RR era il sistema primario e facilitava di molto il compito.

L’antenna del radar trasmetteva un segnale, che se ben direzionato, veniva ricevuto dal transponder sul CSM, elaborato e rispedito indietro. Il segnale di ritorno veniva ricevuto dall’antenna e processato dall’elettronica del RR, in modo da ricavarne i dati che venivano poi passati all’AGC e utilizzati da questo per determinare i comandi per il PNGCS.

Il ricevitore dell’antenna del RR era suddiviso in 4 parti in modo che, se il radar non fosse stato allineato correttamente con il CSM, l’intensità del segnale ricevuto non sarebbe stato uguale in tutte le sezioni. La differenza, dopo essere stata elaborata dall’elettronica di controllo del radar, serviva a modificare il suo orientamento fino ad ottenere il bilanciamento del segnale proveniente da transponder del CSM. La portata massima del radar era di 750 km.

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Gli Uomini – Buzz Aldrin

Posted in Biografie with tags , on 6 ottobre 2013 by raghnor

Buzz Aldrin

Nome Completo: Edwin Eugene Aldrin, Jr. poi cambiato legalmente in Buzz Aldrin

Nato il: 20 Gennaio 1930

Ruolo nel Progetto: Astronauta (NASA Group 3 – The Fourteen)

Missioni: Gemini 12, Apollo 11

Onorificienze Ricevute: Air Force Distinguished Service Medal, Legion of Merit, 2 Distinguished Flying Cross, 3 Air Medal, NASA Distinguished Service Medal, NASA Exceptional Service Medal, 2 NASA Space Flight Medal, Presidential Medal of Freedom, il Robert J. Collier Trophy, il Robert H. Goddard Memorial Trophy, l’Harmon Trophy, Congressional Gold Medal

Buzz Aldrin non necessita di grandi presentazioni: pilota dell’USAF, astronauta americano ma soprattutto secondo uomo a porre piede sulla superficie lunare (alle 03:15:16 UTC del 21 Luglio 1969).

Aldrin, alla nascita Edwin Eugene Aldrin Jr., è nato il 20 Gennaio 1930 a Glen Ridge, New Jersey. I genitori erano Edwin Eugene Aldrin Sr., un militare di carriera, e sua moglie Marion, il cui nome da nubile era Moon (quando si dice i casi della vita …). Vanta origini scozzesi, svedesi e tedeschi. Il soprannome di Buzz risale al tempo della sua infanzia, soprannome che nel 1988 ha registrato come il suo nome ufficialmente: la più piccola delle sue sorelle lo chiamava ‘brother’ solo che pronunciava la parola ‘buzzer’; la parola venne poi abbreviata appunto in Buzz. Dopo essersi diplomato alla Montclair High School in 1946, Aldrin decise di entrare all’Accademia di West Point.

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Splash!

Posted in Storia, Tecnologia with tags , , on 21 luglio 2013 by raghnor

L’ammaraggio di Apollo 16

Questo era più o meno il rumore con cui si concludeva il volo del Command Module nelle missioni Apollo. Dopo un viaggio durato tra i 5 e i 13 giorni, e dopo aver portato uomini in posti che (sigh) non abbiamo più raggiunto da allora, un sostanzioso botto sulla superficie dell’oceano poneva fine alle fatiche del veicolo.

L’ammaraggio (splashdown) è ovviamente il metodo di atterraggio su una superficie d’acqua, usato da tutte le missioni spaziali americane prima dell’avvento dello Space Shuttle, che prevede di utilizzare un paracadute per rallentare la caduta di un veicolo.

Il CM era dotato di una serie di accorgimenti per gestire al meglio l’ammaraggio e favorire il successivo recupero di equipaggio e capsula.

Una luce stroboscopia lampeggiante dotata di una propria alimentazione si attivava 8 secondi dopo il dispiegamento dei paracadute principali. Era montata su un braccio lungo 30 cm che si estendeva automaticamente dal compartimento di prua del CM. L’accensione era invece controllata manualmente dall’equipaggio.

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