Lift off, we have lift off … 50 years later

C’è una giornata, una notte anzi, che tante persone sopra una certa età ricordano. E ricordano dov’erano molto bene: col naso appiccicato al televisore a vedere i primi passi dell’umanità su un corpo celeste diverso dalla nostro piante natale. Era la notte in cui l’umanità lasciava “la sua culla”, la notte di Apollo 11.

Io non c’ero, ho mancato l’appuntamento, l’ho mancato di qualche anno. Ma quella che è stato definito a ragione “il sogno più grande dell’uomo” ha colpito la mia immaginazione di bambino appena sono stato in grado di apprezzarla. Gli anni, la curiosità e l’accesso alla enorme quantità di informazioni, racconti e materiale hanno solo accresciuto il mio interesse e la passione per il progetto Apollo. Questo stesso blog è stato frutto di questa passione e del fortunato incastro di una serie di eventi che mi hanno concesso il tempo di portarlo avanti con continuità per 5 anni.

E allora lasciate che mi unisca ai tanti eventi che nei prossimi giorni verranno dedicati al cinquantesimo anniversario di Apollo 11. Elencarli tutti è difficile, persino i cosiddetti media mainstream renderanno omaggio con degli speciali: da non perdere quello su Rai 1 con Piero e Alberto Angela e quello su Focus con Massimo Polidoro e Paolo Attivissimo. Ma anche le dirette Twitter, i siti web, eventi live in tante città …

Le storie e le curiosità sono davvero tante e qui se volete potrete leggere delle vite dei primi moonwalker, Neil Armstrong e Buzz Aldrin; di Collins non ho mai scritto la biografia ma ho recensito la sua (secondo me una delle migliori in assoluto nel genere) e raccontato del suo excursus nel mondo dei
graffitari :), oppure del suo “discorso delle 100.000 miglia”.

Per chi sa solo che ‘siamo andati sulla Luna’ il resoconto della missione e la storia della mission patch potrebbero scatenare la voglia di approfondire.

E poi in tanti vi racconteranno di come andò la diretta RAI, magari lo stesso Tito Stagno.

Potreste essere interessati ad approfondire cosa abbiamo lasciato sulla Luna: tanti strumenti scientifici, un po’ di spazzatura 🙂 ma anche la bandiera americana, il “disco della buona volontà”, il messaggio sulla placca sulla gamba del LM e molto altro.

Agli informatici lascio il piacere di scoprire come vennero gestiti gli allarmi a ripetizione nel corso dell’allunaggio, una finestra sul funzionamento di quel gioiello della tecnica che è stato l’Apollo Guidance Computer (AGC).

Se vi piacciono le chiacchiere i ringraziamenti degli astronauti e “il discorso già pronto (che non si sa mai)” potrebbero fare al caso vostro.

Insomma, come tutte le belle storie, l’Apollo può raccontare qualcosa a ciascuno di noi.

Vi auguro allora un buon anniversario e vi lascio con la curiosità del post più visitato fin dalla sua pubblicazione. Chissà, magari qualcuno si aspettava la conferma della presenza di Stanley Kubrick …

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