“A Human Adventure” approda a Milano

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Mercoledì sera (26 Settembre) ho avuto il piacere di partecipare all’inaugurazione della mostra “A Human Adventure”, una mostra itinerante prodotta dalla John Nurminen Events che dal 2011 è in giro per il mondo. Preceduta già dalla scorsa estate da un buon battage pubblicitario ora è finalmente arrivata in Italia, ed è visitabile dal 27 Settembre 2017 al 4 Marzo 2018 a Milano nello Spazio Ventura XV (vicino alla Stazione di Lambrate).

Il merito di aver portato questa mostra vanno al curatore, una vecchia conoscenza di questo blog, Luigi Pizzimenti ed alla ADAA, l’Associazione per la Divulgazione Astronomica e Astronautica.

La mostra è un piccolo gioiello: in 1500 metri quadri di esposizione ci si trova letteralmente circondati da 300 manufatti originali, principalmente provenienti dai programmi spaziali della NASA, e da svariati modelli (alcuni anche in scala 1:1).


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L’ingresso della mostra

Il tutto lungo un percorso ben strutturato ed organizzato in diverse aree che, seguendo la progressione temporale, ci accompagna dai primi visionari che avevano solo ‘sognato’ i voli nello spazio, al periodo pionieristico dell’astronautica, passando per il periodo d’oro della Corsa allo Spazio e arrivando ai giorni nostri con la presenza ormai stabile dell’uomo al di fuori del nostro pianeta.


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USA vs. URSS

Lungo il percorso, pannelli bilingue (in inglese ed italiano) ben realizzati e chiari permettono a tutti, esperti e non, di comprendere appieno la funzione e l’importanza di ogni singolo pezzo esposto. Completano l’esperienza video e foto d’epoca.

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Alla fine del percorso, per i più coraggiosi, una piccola centrifuga (4 posti) vi aspetta per farvi provare dell’esperienza dell’addestramento degli astronauti. Niente di estremo per carità, ma molto divertente.

Tra i pezzi che mi hanno particolarmente entusiasmato:

  • una collezione di tute spaziali che coprono tutta l’evoluzione di questo oggetto, fondamentale per l’esplorazione spaziale
  • un esemplare dell’AGC Block I
  • una vera piattaforma inerziale (IMU) dell’Apollo

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Una delle tute in esposizione

Non voglio dilungarmi troppo nella descrizione di quello che potrete ammirare (nè riempire di foto questo post) perchè non è mia intenzione rovinarvi il piacere della scoperta. Vi invito solo a visitarla perchè non resterete delusi: dal semplice curioso al malato di tecnologia (come me) troverete tutti più di un motivo per apprezzarla. La mostra è fruibile anche dai bambini: un’occasione per raccontare loro l’esaltante storia della conquista dello spazio e magari, chissà, ispirarli.


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AGC Block I (dietro) e Block II (davanti)

Per dovere di cronaca la serata si è conclusa con un cocktail party per gli ospiti, impreziosito dalla presenza tra gli ospiti dell’astronauta italiano Maurizio Cheli (il primo Mission Specialist italiano a bordo di uno Shuttle). A fare da sottofondo la musica di Saturnino, insieme ad un duo di archi (le Sorelle Cosmo). E per dissetarsi dopo più di due ore di visita, un ottimo spritz (hic!).


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Il cocktail party

Un’ultima nota: tra gli oggetti esposti c’è un Command Module ‘ibrido’. La parte esterna è ricostruita, la parte interna è invece realizzata con parti provenienti da uno dei simulatori usati dagli astronauti durante il training. Nella parte centrale del pannello di controllo, proprio sopra l’area del tunnel di collegamento col LM, si trova uno strumento che non ho mai visto e di cui non conosco la funzione. L’ho evidenziato nella foto qui sotto: qualcuno mi può venire in aiuto? Cos’è?

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